Responsabile della Sezione Fulvio Mete  spettroscopia@uai.it

                          

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                   SPETTROSCOPIA DI ASTEROIDI E COMETE

 

Le comete, come si sa, sono corpi celesti composti di particelle rocciose  , polvere e ghiaccio tanto da essere spesso denominate "palle di neve sporche" : esse in genere constano di un nucleo solido circondato da una chioma, e da una o due code, di gas e polveri.Il ghiaccio consiste principalmente di acqua ghiacciata, ma può includere anche altre sostanze, come ammoniaca,monossido di carbonio, metano, e cianogeno,quest'ultimo sintomo dell'inizio dell'attività cometaria.Avvicinandosi alla parte interna del sistema solare, il calore del sole vaporizza il ghiaccio superficiale del nucleo,eiettando gas e particelle di polvere  nello spazio,che danno origine alla chioma. La radiazione solare spinge poi le polveri fuori dalla chioma , formando la cd "coda di polveri".Contemporaneamente il vento solare converte parte dei gas della chioma in particelle cariche (ioni) spingendole fuori dalla chioma stessa e originando la coda di ioni.

Lo studio spettroscopico della comete ha sempre interessato gli scenziati, anche dopo i famosi "flyby" con la cometa Halley e Borrelly e la notevole mole di informazioni ricevute dalle sonde spaziali.Un buon spettroscopio permette di ottenere interessanti notizie sulla composizione delle comete più luminose, specie nel periodo di avvicinamento alla terra, e/o in caso di outburst.

Spettri di comete

Lo studio spettroscopico delle comete permette di conoscere le caratteristiche chimico-fisiche della chioma che circonda il loro nucleo. Le molecole che sfuggono dal nucleo ed il loro prodotto di disintegrazione dovuto dell' irraggiamento solare hanno delle caratteristiche specifiche nel ultravioletto, nel visibile , infrarosso o onde radio a secondo del meccanismo di emissione. Nel campo del visibile o vicino UV gli spettri sono caratterizzati dalle righe di emissione dei radicali instabili, provenienti dalla sublimazione dei ghiacci cometari, essenzialmente CN, C2, C3, NH2, come si può osservare dall'immagine della cometa Linear a fianco riportata.
Qui di seguito, un'immagine e lo spettro della cometa simbolo dell'inizio del 2009, la Lulin, ripresa con uno spettroscopio autocostruito da Alberto Villa,Paolo Bacci ed Enzo Rossi , dell'associazione Astrofili Alta Val Valdera.Evidenti le righe del Cianogeno e del Carbonio.

Un esempio di spettroscopia delle comete effettuato con diversi strumenti , con riferimento alla cometa Lulin, è rinvenibile al link:

Esempio spettroscopia comete

 

Per ulteriori approfondimenti sul tema vedere anche:

WPO Cometary pages, le pagine di spettroscopia di comete di Maurice Gavin http://home.freeuk.com/m.gavin/cometspec.htm

Cristian Buil Homepage, esempio di tecnica di osservazione spettroscopica della  cometa 73P/Schwassmann-Wachmann 3
http://www.astrosurf.com/buil/sw3/result.htm

 

Spettri di asteroidi

 

 

Gli Asteroidi (o pianetini ) sono corpi rocciosi abbastanza piccoli compresi in una zona chiamata fascia degli Asteroidi tra le orbite di Marte e Giove. Una parte notevole di questi oggetti è situata anche in un'altra fascia oltre l'orbita di Nettuno: essi vengono detti transnettuniani.La loro caratteristica principale consiste in una composizione chimica che è ancora praticamente quella delle prime fasi della nascita del Sistema Solare.L'analisi spettroscopica si è dimostrata di fondamentale importanza per la determinazione della riflettività superficiale dei suddetti corpi (albedo) alle varie lunghezze d'onda e quindi della composizione chimica degli stessi, permettendone la classificazione nei seguenti tipi :· tipo C, include il 75% degli Asteroidi conosciuti : sono molto scuri (cioè con un albedo di 0.03) e simili ai meteoriti classificati come condriti carbonacee. Hanno approssimativamente la stessa composizione del Sole meno l'Idrogeno, l'Elio e gli altri elementi "volatili".· tipo S, sono il 17% : abbastanza brillanti (albedo 0.10-0.22) con una composizione metallica (ferro-nickel mescolati a ferro e magnesio-silicati).· tipo M i restanti: brillanti (albedo 0.10-0.18), ferro-nickel, circa un'altra dozzina di composizioni più particolari e rare.

 

Uno dei progetti che maggiormente hanno contribuito alla raccolta ed alla classificazione spettrale degli asteroidi è il Small Main-belt Asteroid Spectroscopic Survey (SMASS), gestito dal Massachusetts Institute of Technology.

 

Una survey di spettri di pianetini è riportata al link http://www.astrosurf.com/buil/us/astero/asteroids.htm

 

La tecnica di ripresa spettroscopica consiste nel rilevare lo spettro dell' asteroide con un normale spettrografo e confrontarlo  con uno spettro di tipo  solare. Per garantire le stesse condizioni fisiche di rilevamento (altezza sull' orizzonte, massa d' aria, seeing, ecc..) non si utilizza tuttavia lo spettro diretto del Sole bensì quello di una stella con caratteristiche spettrali simili posta in vicinanza dell' asteroide.

Nell' esempio che segue riportato nel sito di C. Buil ,al link  http://www.astrosurf.com/buil/us/astero/vesta/vesta.htm viene acquisito lo spettro del planetoide Vesta e questo viene confrontato con lo spettro della stella HD126053 (G1V, V=6,3).l tempo di posa cumulato è di 20 minuti per i due casi con un campionamento spettrale di 2A/pixel. Gli spettri sono normalizzati alla lunghezza d' onda di 0,55 microns.

 

I


 








 



 

 

Il risultato del raffronto è conforme a quanto ci si aspettava per tale oggetto - asteroide della classe V - come lo mostra il grafico, dove allo spettro della riflettanza è stato sovrapposto la riflettanza estratta dalla base di dati dello SMASS,

Da questa osservazione si evince che è possibile differenziare il tipo spettrale degli asteroidi anche con i mezzi amatoriali. Con un diametro di 600 mm, si raggiunge la magnitude 11,5 con un rapport S/N di 200 in un tempo di posa di 30 minuti e una dispersione di 4 A/pixel. Per misurare delle variazione i di riflettanza dell' ordine di 1/100 è necessario raggiungere un S/N di 200.

 
Per saperne di più: