Responsabile della Sezione: Fulvio Mete spettroscopia@uai.it
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Incontro di spettroscopia all'Osservatorio di Colle Leone (OACL) Mosciano S. Angelo (TE) 12-13 giugno 2010
Il mio primo impatto con l’Osservatorio di Colle del Leone è stato improntato ad un senso di meraviglia ed incredulità; la meraviglia nasceva dalla vista di una struttura imponente, che rompeva la monotonia del degradare delle colline dell’entroterra abruzzese verso il mare, l’incredulità dalla visione delle tre cupole di dimensioni cospicue incastonate nella struttura in modo assolutamente non convenzionale, simili più ad astronavi in procinto di partire per lo spazio piuttosto che a coperture di strumenti che lo spazio devono soltanto osservarlo da lontano. Quando poi ho appreso la storia di questo osservatorio l’incredulità ha fatto posto ad una sconfinata ammirazione per l’uomo che aveva saputo concepire e realizzare con le proprie forze tutto ciò,per la passione e la dedizione senza limiti che aveva coltivato dentro di sé, per la sua straordinaria abilità manuale e la sua mente eclettica che gli avevano permesso di progettare e realizzare un osservatorio professionale in tutte le sue componenti, dalla struttura in cemento armato, alle cupole, alle montature equatoriali, alle ottiche ed ai tubi dei telescopi.Man mano che assorbivo e rielaboravo dentro di me l’enormità del compito ,il mio animo si colmava di rispetto e sincera riverenza nei confronti di un simile personaggio, che purtroppo è venuto a mancare qualche anno fa; io, che mi credevo abile auto costruttore di strumenti astronomici, mi sono sentito piccolo ed insignificante nei suoi confronti ed in dovere, in questa pagina, di ricordarlo e ravvivarne la memoria.Penso che Fausto Marini si compiaccia, da lassù, di questa mia modesta rivisitazione della sua opera e del mio piccolo contributo a farla maggiormente conoscere nel mondo dell'astronomia amatoriale.Nelle Immagini del link allegato è sintetizzato il complesso lavoro di costruzione dell'Osservatorio, dalle fondamenta , alla gettata di calcestruzzo, , alle montature equatoriali ,alle ottiche : Storia OACL\Storia OACL.htm Fulvio Mete
L'incontro e corso basico di spettroscopia amatoriale del 12 e 13 giugno 2010, nato in modo improvvisato sull'onda emozionale del Seminario di Asiago, ed organizzato da chi scrive per UAI e Paolo Berardi con lo Staff dell'OACL si è inserito in una fase di completamento della riuscitissima manifestazione di aprile, ed ha dato modo, tra l'altro, di approfondire ulteriormente le modalità d'uso degli spettroscopi commerciali, con una "prova sul campo" dell'LHires III di Berardi, al fuoco Cassegrain ridotto dello splendido Cassegrain da 50 cm dell'Osservatorio.Personalmente ero alquanto curioso di esplorare di persona lo strumento francese, che si pone, come prezzo e caratteristiche, ad un livello medio-alto, e devo dare atto all'amico Paolo di aver fornito, con la sua relazione e le prove pratiche , un'idea completa dello strumento e delle sue possibilità.Particolarmente interessante è stata la ripresa di Beta Lyrae nella regione Ha con lo sdoppiamento della riga e delle altre stelle della costellazione, con le quali è stato effettuato un confronto " a caldo". La prima relazione effettuata è stata quella di Leandro Saracino, responsabile scientifico dell'Osservatorio, sulla storia della spettroscopia, : una relazione che, lungi dall'essere scontata come il titolo generico potrebbe far sembrare, è stata ottimamente impostata, con aspetti tecnici e scientifici di rilievo, che hanno attratto l'interesse di tutti i presenti, me compreso. La seconda relazione, del sottoscritto, ha riguardato gli aspetti pratici e strumentali della spettroscopia amatoriale, avviando un discorso che alcuni presenti, pur da tempo esperti astrofili non conoscevano, e che ha attratto il loro interesse: interesse che si è ancora più accentuato , nella giornata di sabato, con l'osservazione pratica di uno spettro solare ad alta risoluzione con lo spettroscopio-spettroelioscopio portatile recentemente sviluppato dal sottoscritto, che già aveva avuto il battesimo del fuoco ad Asiago.Inutile dire che l'attenzione dei presenti nell'osservare i segni degli elementi che compongono la nostra stella è stata veramente notevole, allo stesso modo di come lo è ancora per me dopo anni di osservazioni simili. La terza relazione, quella di Paolo Berardi, ha riguardato, come ho detto,le modalità d'uso ed operative dello spettroscopio commerciale LHires III, che da tempo Paolo usa con profitto e notevole abilità nei suoi lavori di spettroscopia stellare.Tale relazione mi ha particolarmente interessato in quanto, pur conoscendo gli aspetti teorici e costruttivi di tale strumento, non avevo sinora avuto modo di osservarlo da vicino nei suoi dettagli tecnici.Inutile dire che la relazione è stata a dir poco esaustiva, ed ha colmato una lacuna del mio bagaglio conoscitivo, illustrando ai presenti tutte le particolarità di uno spettroscopio amatoriale che si colloca, come prezzo e prestazioni , nella fascia medio-alta.
Vista dell'Osservatorio dal campo di grano che lo circonda
La cupola dello strumento principale:E' difficile pensare che è stata progettata e...autostruita da una sola persona insieme al possente riflettore da 50 cm ed alla relativa montatura equatoriale del peso di 6 tonnellate (foto sotto).
Il riflettore Cassegrain da 50 Cm con un Celestron 8 (utilizzato per guida) ed un rifrattore Vixen in parallelo.
Particolare della gigantesca montatura a forcella , con ruota dentata in AR di ben 57 cm, che sostiene il riflettore Cassegrain da 50 cm , ora implementata con un sistema di ricerca automatica FS 2, progettata e costruita, come le ottiche ed il resto dell'osservatorio, da Fausto Marini.
L'ingresso principale della struttura, con il riflettore Newton-Cassegrain da 30 cm sempre autocostruito , montatura ed ottiche, da Fausto Marini
Particolare del riflettore "portatile" da 30 cm (4 quintali) che sarà ospitato nella cupola più piccola dell'Osservatorio
La sala del planetario, nella cupola grande della struttura
Leandro Saracino svolge la sua interessante relazione sulla storia della spettroscopia
Fulvio Mete svolge una relazione sugli aspetti strumentali della spettroscopia
Paolo Berardi illustra le caratteristiche e le modalità di funzionamento dello spettroscopio LHires III
Osservazione dello spettro solare con lo spettroelioscopio POSS (POrtable Solar Spectrohelioscope) di Fulvio Mete.L'immagine seguente dà un'idea della risoluzione e della capacità dello strumento, nonostante le dimensioni e peso contenuti (circa 1 mt x 4.5 Kg).
La sera di sabato 12, nonostante un meteo non propriamente favorevole, L'LHires III è stato posto, con un reticolo da 600 l/mm al fuoco del Cassegrain da 50 cm ridotto a 6 metri e regolato.L'intendimento era quello della ripresa delle stelle della costellazione della Lyra, compresa la famosa Beta Lyrae, una BE particolarmente interessante.Paolo Berardi e lo Staff dell'Osservatorio si sono occupati delle operazioni di ricerca dei targets e della acquisizione dei relativi spettri, che nella mattinata successiva sono stati elaborati e calibrati.
Gli spettri ripresi sono accorpati nella figura che segue. Il pretrattamento, comprensivo di flat frame per fare alcune interessanti prove, e' stato fatto con il software Astroart 4. Gli spettri bidimensionali sono stati poi elaborati in Visual Spec per l'estrazione del profilo, la calibrazione in frequenza e la correzione per la risposta strumentale. In basso i relativi spettri sintetici. La zona spettrale osservata è stata quella del rosso centrata sulla riga H-alfa dell'idrogeno, che presentava le caratteristiche piu' interessanti .
Nell'ulteriore immagine sottostante è mostrato un dettaglio di Beta Lyrae, con evidenti la riga Ha ed HeI
Il profilo "sdoppiato" della riga Ha in emissione, , è
probabilmente attribuibile all'assorbimento di un disco rotante ed in espansione
di gas nel sistema che subisce uno shift a distanza di giorni e che provoca il
cambiamento nel profilo della riga.
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