Lo spettro del Sole è costituito da due parti, un
fondo continuo con i colori dell' iride e le righe scure di assorbimento
di Fraunhofer. lo spettro continuo è attribuito a quella parte della superficie solare
opaca e calda, più o meno profonda, detta "fotosfera",
mentre le righe di Fraunhofer hanno origine negli strati più alti e più
freddi dell' atmosfera solare, conosciuta come "cromosfera".Kirchoff
dimostrò infatti che le righe scure (righe di assorbimento) prodotte da
un gas, interposto tra uno spettro continuo e l’osservatore, occupavano
la stessa posizione delle righe brillanti (righe di emissione) provocate
dal medesimo gas portato all’incandescenza.Nel caso specifico,
l'osservazione dello spettro continuo della superficie solare, osservata
attraverso il gas della parte più alta dell'atmosfera solare produce il
classico spettro di assorbimento con le righe scure.Nella tabella
sottostante sono riportate le principali,con le relative lunghezze
d'onda, classificate da Fraunhofer secondo le lettere dell'alfabeto.
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Denominazione
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Origine |
Lunghezza d' onda in Å
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A (banda)
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O2 |
7594 - 7621
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B (banda)
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O2 |
6867 - 6884
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C
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H alfa |
6563
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a (banda)
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O2 |
6276 - 6287
|
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D
|
Na I |
5896, 5890
|
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E
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Fe |
5270
|
|
b
|
Mg I |
5184, 5173,5167
|
|
c
|
Fe |
4958
|
|
F
|
H beta |
4861
|
|
d
|
Fe |
4668
|
|
e
|
Fe |
4384
|
|
f
|
H gamma |
4340
|
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G
|
Fe, Ca |
4308
|
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g
|
Ca I |
4227
|
|
h
|
H delta |
4102
|
|
H
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Ca II |
3968
|
|
K
|
Ca II |
3934
|
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Tabella delle principali righe di assorbimento con la denominazione
originale di Fraunhofer:
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La cromosfera ha uno spessore di circa 10.000 km e la
sua parte più interna, ossia quella più vicina alla fotosfera è detta "strato
invertente", in quanto l' osservazione dello spettro di questa
porzione della nostra stella, in occasione di eclissi, presenta, per un
brevissimo istante, le righe di Fraunhofer in emissione anziché in
assorbimento; quello che si registra è lo spettro del gas dell'
atmosfera solare, privo dello sfondo della fotosfera ed è chiamato "spettro
lampo". Lo strato invertente è spesso circa 500 km, e non è
delimitato da confini netti, dobbiamo pensare alla superficie solare
come una sfera di gas con un gradiente di densità crescente verso l'
interno.Al di là delle rare occasioni delle eclissi, se, tuttavia
puntiamo la fenditura di uno spettroscopio in modo che sia tangente al
lembo del disco solare allora si può osservare la riga dell'idrogeno
Alfa ed alcune altre in emissione , anzichè in assorbimento, come nella
seguente figura (fonte Spettroscopio-spettroelioscopio HIRSS2 del
responsabile della sezione)
L' osservazione spettroscopica del Sole fatta in
condizioni normali raccogliendo la luce integrale del Sole produrrà uno
spettro dove i fenomeni fisici presenti nel Sole si manifestano mediati
nello spettro stesso, che ci consente in primis di
fare l' analisi della composizione chimica dell' atmosfera solare, e poi
di estrapolare alcune caratteristiche fisiche della nostra stella.Puntando
la fenditura di uno spettroscopio di sufficiente risoluzione sul disco
solare si otterrà infatti uno spettro di assorbimento simile a quello mostrato
nella seguente figura, dove, allo spettro continuo dal violetto al rosso
profondo, si sovrappongono le righe scure degli elementi presenti nel
sole, i più importanti dei quali sono contrassegnati col relativo
simbolo (Ca per il Calcio, Hb per Idrogeno Beta, Mg per Magnesio, Na per
sodio, Ha per Idrogeno Alfa) .Le ultime righe dello spettro
contrassegnate da ATM H2O non appartengono invece al sole, ma sono le
righe del vapore acqueo dell'atmosfera terrestre:
L' osservazione
dei lembi Est e Ovest del disco solare permette, inoltre, di determinare la velocità di
rotazione della stella dalla misura dello
spostamento Doppler delle
righe spettrali.La
differenza di lunghezza d'onda delle righe tra i bordi è dovuta al fatto
che, per effetto della rotazione solare da Est a Ovest ,i gas
dell'atmosfera solare sul punto Est si avvicinano all'osservatore
terrestre, mentre quelli del lembo Ovest si allontanano,
conseguentemente le righe relative appaiono spostate verso il blu nel
primo caso e verso il rosso nel secondo per l' effetto Doppler - Fizeau.Ovviamente
tale spostamento è molto piccolo, pari a centesimi di Angstrom, ma
comunque avvertibile con spettroscopi di sufficiente potere risolutivo.Nell'immagine
che segue, una duplice ripresa webcam dello spettro solare nella zona
del doppietto del Sodio(Na1) a 5980 e 5986 A. effettuata sui due lembi
del disco solare, con mostra con sufficiente evidenza il fenomeno.
Al
link
http://www.lightfrominfinity.org/Hirss%20Spettroelioscopio/hirss%20spettroelioscopio.htm
sono mostrati i dettagli della procedura usata per tale esperimento di
misurazione con lo spettroscopio- spettroelioscopio ad alta
risoluzione HIRSS di Fulvio Mete.
L' analisi spettrale delle macchie
solari rivela inoltre, per il cd." effetto Zeeman", la presenza in esse di campi
magnetici compresi tra 100 a 3000 Gauss, misurati sulla base
dell'ispessimento e/o della duplicazione delle righe di
assorbimento di alcuni elementi (primi tra tutti il ferro).Notevole
è il fenomeno indotto dalle seguenti righe del ferro sia
nell'ombra che nella penombra delle macchie solari.
6137.0A Fe I
6173.3A Fe I
6232.6A Fe
Alcune righe sensibili all'effetto sono
spesse appena 0.06A, al limite della visibilità, mentre alcune
altre sono spesse da 0.1 a 0.3 A, e possono essere più
facilmente osservate Queste determinazioni
sono abbastanza complesse in quanto richiedono dispersioni molto
elevate e calibrazioni accurate.Inoltre, spesso il fenomeno si
presenta di difficile percezione visiva, mentre è molto più
facilmente individuabile con una camera digitale
A fianco un esempio della separazione delle righe
spettrali indotta dall' effetto Zeeman in un macchia solare.
Riprodotta dal lavoro di G.E. Hale, F. Ellerman, S.B. Nicholson,
and A.H. Joy (in The Astrophysical Journal, vol. 49, pps.
153-178, 1919). |
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Spettroelioscopia
Un ulteriore, interessantissimo metodo d'indagine
veicolato dalla spettroscopia solare è la spettroelioscopia.Lo
Spettroelioscopio ,inventatodal grande astrofisico George
Ellery Hale (1868-1938) a Mount Wilson all' inizio del XX°
secolo, è in pratica uno spettroscopio a risoluzione molto elevata,
(quindi con ottiche a focale molto lunga), con una fenditura di ingresso
ed un'altra in uscita, per ottenere, per tramite di un sintetizzatore
posto dopo la fenditura d'uscita (spesso un prisma rotante) una immagine
del Sole ad una particolare lunghezza d' onda.In pratica lo
spettroelioscopio concentra in un solo strumento tutte le potenzialità e
le possibilità oggi affidate, per l'osservazione solare, ai costosissimi
filtri a banda molto stretta . Le lunghezze d' onde di maggior interesse, in quanto rivelano
evidenti
dettagli della superficie solare, sono quella del H-alfa a 6563Å e
quelle H (a 3968Å) e K (3933Å) della ionizzazione del calcio, nonchè
quella, molto più elusiva, dell'Elio a 5875 A. La
realizzazione pratica di uno spettroelioscopio con sintetizzatore
ottico- meccanico-elettronico è alquanto complessa e di difficile
realizzazione a livello amatoriale. Fortunatamente, oggi l'elettronica e
l'informatica consentono, entro certi limiti, di poter realizzare spettroelioscopi molto più semplificati, anche se meno perfomanti di
quelli tradizionali.Si rinviano gli eventuali interessati agli
approfondimenti effettuati nella
pagina degli strumenti.
Esempio di uno spettroelioscopio professionale è
quello dell'osservatorio di Paris-Meudon al link:
http://bass2000.obspm.fr/instru_guide.php?what=6
Un esempio dei risultati ottenibili con uno spettroelioscopio amatoriale
è riportato qui di seguito con due immagini del disco solare in luce Ha
e H beta ottenute da Fulvio Mete col suo spettroscopio ad alta
risoluzione-spettroelioscopio digitale VHIRSS:
http://www.lightfrominfinity.org/VHIRSS/VHIRSS.htm
Una breve guida per la spettroelioscopia amatoriale al link:
http://www.lightfrominfinity.org/Spettroelioscopia/Spettroelioscopia%20amatoriale.htm
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